Uno dei metodi di divinazione più noti è certamente la lettura dei tarocchi.
Cosa sono i tarocchi
Si tratta di un mazzo di carte conosciute per la prima volta in Europa alla fine del quattordicesimo secolo, quando venivano usate dagli zingari spagnoli.
E’ composto da 78 carte, chiamate lame o arcani: ventidue maggiori e cinquantasei minori. La distinzione tra Arcani Maggiori ed Arcani Minori è fondamentale, in quanto oggi si tende ad interpretare in particolare i ventidue Arcani Maggiori, le carte più significative in assoluto che rappresentano i punti chiave.
Lettura tarocchi: differenza tra Cartomanzia e Tarologia
L’arte di leggere i tarocchi può essere fatta in due modi diversi: attraverso la tarologia ed attraverso la cartomanzia. Si tratta di due discipline accomunate dall’uso dei tarocchi ma molto differenti tra loro.
La parola tarologia è composta da 2 parole: “Taro” e “Logìa”, la prima è la radice del termine “tarocchi” e la seconda parola deriva invece dal greco e significa “espressione, teoria, dottrina”. Quindi il termine “Tarologia” significa studio dei tarocchi.
Si tratta di una parola coniata per la prima volta dal grande maestro di vita, oltre che di tarocchi, Alejandro Jodorowski, una parola che ha consentito di diversificare la tarologia dalla cartomanzia.
Le due discipline sono infatti diverse tra loro. Con il termine tarologia o tarologia evolutiva ci si riferisce ad un cammino verso la propria crescita personale.
La lettura delle carte, nella tarologia, consente di ricevere dei messaggi che permettono di superare i propri blocchi interiori, di evolversi, di schivare gli ostacoli, di affrontare le difficolta.
Si tratta di un approccio psicologico/spirituale. Jodorowsky nei suoi lunghi studi sui tarocchi parte dalla teoria archetipica di Jung, che vede in ogni Arcano maggiore un Archetipo (simbolo dell’inconscio) dell’essere umano.
I tarocchi, e lo dice Jung, non sono solo un semplice mazzo di carte,ma sono una fonte preziosa di Archetipi, di simboli e di dettagli.
Nella cartomanzia, il cartomante svolge invece una funzione divinatoria che si proietta anche verso il futuro, e che si esprime attraverso la previsione di eventi ancora non accaduti. Il cartomante, per essere bravo, non deve solo saper leggere ed interpretare i tarocchi ma deve anche avere una spiccata sensitività.
Se l’obiettivo della tarologia è conoscere se stessi sempre più nel profondo, quello della cartomanzia è conoscere il futuro.
Un’altra differenza fondamentale tra i due tipi di lettura è che il cartomante mette una grande dose di istinto nella lettura dei tarocchi, dando anche un’interpretazione soggettiva, fornendo una lettura di insieme, mentre il tarologo si approccia in modo più oggettivo, basandosi sui simboli e sugli archetipi.
Lettura dei Tarocchi: rituale magico
Leggere le carte rappresenta un vero e proprio rituale magico dove i protagonisti: consultante, cartomante e carte entrano in un vortice di energie e sincronicità. I simboli espressi dalle carte cambiano di significato in base alle carte che sono accanto ed anche in base al verso di ognuna e al posto che occupano. Sapere interpretare, contestualizzare, saper dare una lettura di insieme è sicuramente la parte difficile del rito, una parte che solo un bravo cartomante può eseguire al meglio.
Perché farsi leggere i Tarocchi
Farsi leggere le carte non rappresenta la soddisfazione di una curiosità. Piuttosto si tratta dell’esigenza di comprendere cosa sta accadendo nella propria vita, comprendere una situazione ambigua, sciogliere dubbi, trovare la forza, il coraggio di decidere. Talvolta la lettura ci aiuta a capire anche se è il caso o meno di procedere con un rituale, ad esempio con un legamento d’amore. La lettura ci aiuta a comprendere passato, presente e futuro. Quello che dicono i tarocchi non è una legge assoluta, tutto può essere modificato dal nostro intervento e dal nostro operato, sapere cosa stiamo vivendo o cosa siamo in procinto di vivere può aiutarci a modificare e ad vivere gli eventi in modo ottimale.