Tavola ouija e tavola per gli spiriti della Goetia: cosa sono, principi di funzionamento nei cerimoniali magici.
La tavola ouija viene tradizionalmente definita come un dispositivo per interfacciarsi con gli spiriti. E’ costituita normalmente da una superficie piatta che può essere fabbricata con vari materiali, all’interno di essa sono incise o disegnate, lettere dell’alfabeto, numeri e brevi frasi per facilitare la comunicazione con le entità.
Il principio di funzionamento prevede che due o più persone si posizionino in prossimità della tavola ouija, poggino le mani in corrispondenza di un supporto che viene chiamato planchette a sua volta posizionato sopra la tavola ed il cui scorrimento determina la formazione di parole che vengono poi interpretate come messaggio delle intelligenze o degli spiriti.
Da qui, dalla tavola ouija è nata l’idea di creare uno strumento operativo e cerimoniale da utilizzare oltre la tradizione nel tentativo di intercettare, non tanto i defunti, entità generiche o anime di cari trapassati ma alcuni tra gli spiriti per eccellenza, i 72 demoni della goezia.
L’utilizzo di tavole di connessione, altari e strumenti che facilitano l’operato del mago nel suo tentativo di comunicare con forze superiori è ben noto a tutti, di ciò troviamo tracce anche nell’ iconografia classica che si rifà all’universo dei Tarocchi, importantissimo e fondamentale strumento di divinazione, in modo particolare nella figura dell’arcano numero 1, il Bagatto. Il Bagatto ha la sua “tavola ouija” che appare ad un primo sguardo come un semplice banco di lavoro ma basta osservare più attentamente la posizione delle braccia per capire come l’interpretazione della carta in realtà non lasci spazio a dubbi e ci voglia dire ben altro.
Egli, con un arto rivolto verso l’alto e con uno verso il banco di lavoro, ambisce a portare in terra forze potentissime che appartengono ai cieli. In questa raffigurazione dell’arcano di Oswald Wirth, anche la lettera ebraica corrispondente, Aleph, sembra voler stabilire quel tipo di connessione terra-cielo.
Il Bagatto sta cercando di operare magicamente e non è un caso se in uno dei mazzi più famosi al mondo, quello Raider-Waite, il Bagatto venga sostituito proprio dalla figura del Mago.
A cosa può portare l’unione di una tavola ouija, strumento di comunicazione con le entità ed un altare, notoriamente dedicato alle operazioni di alta magia cerimoniale?
Ecco il risultato, frutto di anni di evocazioni e sperimentazioni con i 72 demoni della Goetia, uno strumento operativo potentissimo che il Maestro Alessandro mette a disposizione di tutti i clienti che scelgono di operare sfruttando la forza delle entità demoniache.
Spiegazione esoterica degli elementi costitutivi della tavola Ouija dei demoni.
La tavola ouija dei demoni permette una connessione sicura ed è ad oggi uno strumento del tutto innovativo che non ha eguali al mondo. E’ costruita con terminali in rame (uno dei migliori conduttori), connettori in oro ed è arricchita da elementi rituali che permettono la rappresentazione simbolica di tutti gli elementi necessari per le invocazioni (aria, acqua, fuoco, terra).
Al centro della scena trova spazio la sede dove viene posizionato il sigillo del demone opportunamente “bloccato” dai nomi angelici e dai sottostanti talismani in oro, il Pentagramma e l’ Esagramma di Salomone (non visibili in foto).
Le candele, una bianca, una rossa ed una nera, rimandano alle fasi della trasmutazione alchemica, Nigredo, Albedo e Rubedo e sono il motore di quel cambiamento a cui ogni operazione magica mira.
Le candele riscaldano tutti i connettori e la circuitazione di rame in modo da garantire un flusso di energia con ogni parte ed elemento costitutivo della tavola ouija dei demoni; ciò crea un continuum in cui gli elementi tutti, nessuno escluso, comunicano costantemente seguendo un flusso dinamico integrato.
Le due sfere di cristallo facilitano la comunicazione dell’operatore con le entità qualora queste scelgano una via meno mentale e più visiva per convogliare i loro messaggi.
Il “calderone” che contiene acqua opportunamente ritualizzata e che viene scaldata dalla candela sottostante accoglie le varie essenze e gli oli di Abramelin esclusivamente di produzione propria del Maestro Alessandro.
Sopra il calderone trova posizionamento il piatto per gli incensi e le fumigazioni care alle entità; diametralmente opposto, sopra le sfera di sinistra, il braciere per “spedire l’intento” opportunamente cifrato là dove l’entità è pronta a riceverlo, in astrale.
In basso a sinistra il demone di terracotta riempito di elementi “terreni” definisce il campo di battaglia ed ingloba elementi tipici del luogo da cui si vuole ritualizzare per cercare una sorta di equilibrio importantissimo con il macrocosmo elementare circostante (essendo una tavola trasportabile dobbiamo tener presente come questi elementi spossano essere dinamici).
A sinistra un’antenna di rame e cristallo di rocca accoglie “ciò che viene dall’alto” mentre a destra, il connettore forato viene agganciato ad un terminale ramato con lo scopo di scaricare a terra ciò che è in eccesso mantenendo in equilibrio l’ecosistema magico.
72 chiodi numerati di rame, ognuno in rappresentanza di una delle entità sono opportunamente comunicanti, confinano lo spazio sacro di lavoro mentre i prismi di cristallo (ossidiana e pietra di luna) ci ricordano la zona di luce ed ombra di un sistema basato sul binario.
Se sei interessato ad operare con questo straordinario strumento cerimoniale, la tavola ouija dei 72 demoni della Goetia, non esitare e chiedi fiducioso un consulto al maestro Alessandro al 371/5555608